“Superare il male della pandemia e dei gravi cambiamenti climatici che mettono in serio pericolo il nostro pianeta per le gravi conseguenze a livello culturale-sociale-economico”. È il primo imperativo contenuto nella lettera di mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, per la festa dei santi patroni Florido ed Amazio. “Promuovere un rinnovamento della Chiesa, come auspica Papa Francesco che ieri ad Assisi ha incontrato tanti poveri e sta chiedendo ai cristiani di oggi di farsi promotori della fraternità universale, indicendo un sinodo”, il secondo imperativo. “Essendo vicino il termine del mio mandato come vescovo di Città di Castello, invochiamo i nostri Patroni perché la diocesi possa avere il dono di una guida pastorale migliore della mia, giunta al 14° anno di servizio”, il terzo imperativo: “La nostra Chiesa ha una grande tradizione legata a ragioni storico- geografiche, sociali ed ecclesiali, nonché un gran numero di santi, fino alla recente canonizzazione di S Margherita che ci ha commosso per la sua testimonianza straordinariamente attuale e coraggiosa”. “Possano i nostri patroni sostenere l’impegno dei nuovi eletti e di tutti per il bene comune della Città, ritrovando le ragioni che uniscono attraverso un dialogo sereno e sincero, capace di superare le divergenze di varia natura, anzi di farne un arricchimento plurale”, l’ultimo imperativo, riferito alla recente elezione del sindaco, Luca Secondi, e della sua giunta.