(Strasburgo) Si chiude oggi il Forum mondiale della democrazia, organizzato dal Consiglio d’Europa sul tema “La democrazia più salvare l’ambiente?”, tornato in presenza, seppur ridotta, dopo l’edizione online dello scorso anno. Al Palazzo d’Europa si sono dati il cambio 150 relatori ed oggi sono in programma le ultime 3 sessioni plenarie nell’emiciclo: alle ore 9, “Organizzazioni multilaterali che affrontano problemi globali con soluzioni globali”; alle ore 10,30, “Rapporti dal Forum e Agenda per il futuro” e, alle ore 12, la sessione conclusiva con la comunicazione del progetto vincitore del Premio per l’innovazione della democrazia e la cerimonia di chiusura con l’intervento di Marija Pejčinović Burić, segretario generale del Consiglio d’Europa, e l’esibizione dei Dubioza Kolektiv, gruppo musicale bosniaco formatosi a Sarajevo nel 2003. Il Premio per l’innovazione della democrazia del Consiglio d’Europa viene assegnato ogni anno al Forum mondiale per l’iniziativa di democrazia più popolare presentata nei Laboratori, votata dai partecipanti al Forum. Proprio ieri è stata la giornata nella quale si sono potuti conoscere da vicino le 30 proposte selezionate, delle 300 presentate complessivamente, selezionate tra quelle più funzionali e replicabili anche in più grande dimensione. 10 laboratori distribuiti in 6 stanze alternate tra loro in diversi orari in tutto l’arco della giornata, raccolte sotto diversi titoli che ne accomunavano l’argomento: “Più teste sono meglio di una: Assemblee di cittadini sul clima”, “Salva il pianeta, guadagna da vivere: imprenditorialità verde”, “Il diritto come agente della natura: accesso alla giustizia e alla protezione dell’ambiente”, “Città sostenibili: quando il problema diventa parte della soluzione”, “Act Local, inspire global: iniziative locali che portano al cambiamento”, “Unire le forze: collaborazioni pubblico-privato per l’ambiente”, “Meglio insieme: coinvolgere le comunità per la conservazione e la protezione della natura”, “Scarsità e fonti di conflitto: gestire le risorse naturali per prevenire i conflitti”, “La conoscenza è potere: educazione e formazione ambientale” e “Il potere delle donne di agire per la transizione climatica”.