Secondo gli indicatori anticipatori compositi dell’Ocse (Cli), progettati per cercare di anticipare i punti di svolta dell’attività economica rispetto al trend, “il rimbalzo della crescita economica post-pandemia potrebbe presto raggiungere il suo picco nell’area Ocse”. È quanto afferma oggi l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
“Segnali di un possibile prossimo picco della crescita dell’attività economica sono emersi negli Stati Uniti, in Giappone, in Germania e nel Regno Unito”, viene spiegato, aggiungendo che “in Francia, il Cli indica anche un possibile picco in vista, sebbene al di sotto del livello di tendenza a lungo termine. In Canada e nell’area dell’euro nel suo insieme, Italia compresa, i Cli continuano a indicare un ritmo di espansione moderato”. Tenendo conto che 100 rappresenta il trend, l’Italia rimane stabile a 101,9; l’area euro conferma il 101,1 mentre i Paesi Ocse il 100,9.
Tra le principali economie dei mercati emergenti, “la crescita dovrebbe perdere slancio in Cina. Anche in India il Cli segnala che la crescita sta perdendo slancio, ma si prevede che i livelli del Pil reale rimarranno al di sotto del trend di crescita di lungo termine. Si continua a prevedere un rallentamento della crescita per il Brasile , mentre il Cli per la Russia continua a indicare un aumento costante della crescita al di sopra delle tendenze a lungo termine”.
L’Ocse conferma che, “nonostante la graduale revoca delle misure di contenimento del Covid-19 in alcuni Paesi e il progresso delle campagne di vaccinazione, le incertezze persistenti potrebbero comportare fluttuazioni più elevate del solito nei Cli e nelle sue componenti. Pertanto, i Cli – viene precisato – dovrebbero essere interpretati con attenzione e la loro entità dovrebbe essere considerata come un’indicazione della forza del segnale piuttosto che come una misura del grado di crescita dell’attività economica”.