Le cure palliative rappresentano la medicina che accompagna, quando non c’è più possibilità di guarigione; e sono preziose perché rivestono i giorni di qualità, quando non si può più garantire il dono del tempo. E sono tante le novità che si profilano all’orizzonte in questo campo. Per questo, in occasione della Giornata nazionale 2021, il servizio di Cure palliative intraospedaliere della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs ha organizzato domani un convegno per fare il punto della situazione e delineare le linee di tendenza future.
“Questo evento – afferma Christian Barillaro, direttore Uoc cure palliative e centrale di continuità assistenziale del Gemelli – rappresenta il punto di partenza e allo stesso tempo la sintesi di quello che abbiamo costruito in questi anni e dell’impegno della Fondazione Gemelli in questo settore. Ma vuole rappresentare anche un ideale trampolino di lancio verso qualcosa di più grande, verso un vero e proprio cambio di marcia nel settore delle cure palliative”. “Non ci si improvvisa palliativisti, perché è una vera e propria professione con molti elementi di complessità. È dunque necessaria tanta formazione”. E in questo ambito l’Università Cattolica del Sacro Cuore-Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs ha una lunga tradizione. A cominciare dal Master di secondo livello in Alta Formazione e qualificazione in cure palliative per medici specialisti, istituito nel 2012, seguito dal Master di primo livello in cure palliative e terapia del dolore per le professioni sanitarie, avviato nel 2013. Più di recente, gli insegnamenti in cure palliative sono stati inseriti anche nel corso integrato di oncologia e nel corso di laurea in Medicine & Surgery della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica.
Importanti anche i volumi di attività. Dal 2016 opera presso il Gemelli un Servizio di cure palliative intraospedaliere, che nell’ultimo anno ha effettuato oltre 1.500 consulenze dedicate, si occupa di persone con malattie oncologiche e non, e copre tutte le fasce d’età, dalle cure palliative in utero a quelle dedicate al grande anziano. Un altro skill è rappresentato dall’hospice per le cure palliative perinatali, uno dei pochissimi in Italia. Fondamentale è anche l’impegno nella ricerca.
Infine due progetti particolari: il progetto Michaela, ambulatorio di cure palliative precoci per donne con tumore al seno metastatico, seguite presso il servizio di Senologia del Gemelli, e il progetto Cupido (Cure palliative integrate innovative per donna oncologica), un progetto pilota che partirà il prossimo anno e riguarderà una popolazione di pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente.