“Un luogo aperto, una Chiesa dell’ascolto, una Chiesa della vicinanza”. Sono le tre “opportunità” che il Sinodo deve cogliere. Ne è convinto il Papa, che nel discorso pronunciato durante il momento di riflessione sul percorso sinodale, in corso nell’Aula nuova del Sinodo, a proposito della terza caratteristica ecclesiale ha esortato a braccio: “Torniamo sempre allo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza. Se non arriveremo a questa Chiesa di vicinanza, con compassione e tenerezza, non saremo la Chiesa del Signore”. “Una Chiesa che non solo a parole, ma con la presenza, stabilisca maggiori legami di amicizia con la società e il mondo”, il ritratto del Papa: “una Chiesa che non si separa dalla vita, ma si fa carico delle fragilità e delle povertà del nostro tempo, curando le ferite e risanando i cuori affranti con il balsamo di Dio”. La prima opportunità da cogliere con il Sinodo, per il Papa, è “quella di incamminarci non occasionalmente ma strutturalmente verso una Chiesa sinodale: un luogo aperto, dove tutti si sentano a casa e possano partecipare”. Il Sinodo, inoltre, “ci offre l’opportunità di diventare una Chiesa dell’ascolto: di prenderci una pausa dai nostri ritmi, di arrestare le nostre ansie pastorali per fermarci ad ascoltare. Ascoltare i fratelli e le sorelle sulle speranze e le crisi della fede nelle diverse zone del mondo, sulle urgenze di rinnovamento della vita pastorale, sui segnali che provengono dalle realtà locali”. “Ascoltare lo Spirito nell’adorazione e nella preghiera”, prima di tutto. “Quanto ci manca oggi la preghiera di adorazione!”, ha esclamato Francesco a braccio: “Tanti hanno perso la nozione di cosa significhi adorare”.