“Le forniture devono essere consegnate urgentemente e massicciamente al Tigray per evitare che la regione cada in una carestia su larga scala”: lo ha affermato oggi il commissario Ue per la gestione della crisi nella regione, Janez Lenarcic. “L’aiuto fornito copre solo una piccolissima parte dei bisogni sul terreno: è importante che l’aiuto umanitario abbia un accesso sicuro a tutte le zone in cui la gente ha bisogno di assistenza salvavita urgente”. Questa seconda consegna comprende alimenti e attrezzature umanitarie per gli ospedali. In questo modo, l’Unicef dovrebbe raggiungere almeno 400 bambini malnutriti per sei-otto settimane e i bisogni medici di base di una popolazione di 280mila persone per tre mesi. “Esorto il governo etiope a facilitare l’accesso al Tigray per via aerea e terrestre e a permettere alle organizzazioni umanitarie di lavorare in modo indipendente, imparziale e neutrale, senza interferenze o intimidazioni. Anche le regioni vicine di Afar e Amhara stanno soffrendo – ha aggiunto Lenarcic –. Chiediamo la protezione dei civili e il rispetto del diritto internazionale umanitario”.
Questa consegna umanitaria “rimane una goccia nel mare rispetto agli enormi bisogni umanitari sul territorio, soprattutto perché la situazione continua a deteriorarsi”, scrive la Commissione Ue. Inoltre, l’Ue sta mobilitando nuovi aiuti umanitari per un valore di 30 milioni di euro. Dall’inizio della crisi nel Tigray, a novembre 2020, l’Ue ha finanziato 70 milioni di euro alle agenzie umanitarie che assistono le vittime del conflitto nel Nord dell’Etiopia, compresi i rifugiati etiopi in Sudan.