Un terremoto di magnitudo 5,9 ha colpito la provincia pakistana del Belucistan nelle prime ore di questa mattina, uccidendo 20 persone, tra cui almeno sei bambini, e ferendone più di 300. Save the children è estremamente preoccupata per la sicurezza dei minori: “Diverse persone sono state portate d’urgenza all’ospedale in condizioni critiche e più di 150 sono state inviate in ospedale per cure, ma il numero delle vittime potrebbe aumentare man mano che i soccorsi continuano, secondo l’Autorità provinciale per la gestione dei disastri”. Il sisma ha interessato otto comuni della provincia, con scosse di assestamento ancora avvertite in alcune zone. E’ stata dichiarata l’emergenza sanitaria in tutti gli ospedali della provincia, tra cui quello civile di Quetta – una delle città più colpite – dove medici e personale sanitario sono stati richiamati d’urgenza. Sono in corso interventi di assistenza ad Harnai, la città più colpita dove è stata segnalata la maggior parte delle vittime. Le squadre di soccorso stanno correndo per salvare le persone sepolte sotto le macerie dopo il crollo di diversi edifici. Secondo quanto riferito, più di 70 case sono state danneggiate nella sola Harnai e la fornitura di energia elettrica nell’area è stata sospesa. Le squadre di soccorso sono state inviate per aiutare a evacuare le famiglie. Ci sono anche segnalazioni di danni a Ziarat, Qila Saifullah e Sibi. Save the children sta monitorando la situazione ed è pronta a rispondere, in caso di necessità, con aiuti alimentari, articoli non alimentari e assistenza sanitaria alle famiglie colpite. “Le squadre di soccorso riferiscono di una devastazione orribile: dozzine di case crollate, numerose persone ferite e corpi sepolti sotto le macerie. Molti bambini e famiglie hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, il che potrebbe essere molto doloroso per i più piccoli. Anche se ci vorranno giorni per valutare l’intera entità dei danni, è chiaro che il terremoto ha provocato una grave emergenza nelle aree colpite. Continueremo a monitorare la situazione e siamo pronti a rispondere laddove sarà necessario” ha dichiarato Khuram Gondal, direttore di Save the children in Pakistan.