“È bello essere qui insieme, portando nel cuore e nel cuore di Roma i volti delle persone di cui ci prendiamo cura. Ed è importante soprattutto pregare e condividere, in modo limpido e accorato, le preoccupazioni per il presente e l’avvenire del nostro mondo”. È il saluto del Papa ai leader religiosi, radunati al Colosseo per l’incontro promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “In questi giorni tanti credenti sono convenuti, manifestando come la preghiera sia quella forza umile che dona pace e disarma i cuori dall’odio”, ha proseguito Francesco ripercorrendo idealmente la due-giorni romana: “In vari incontri, è stata espressa anche la convinzione che occorre cambiare i rapporti tra i popoli e dei popoli con la terra. Perché qui oggi, insieme, sogniamo popoli fratelli e una terra futura. Lo diciamo avendo alle spalle il Colosseo. Questo anfiteatro, in un lontano passato, fu luogo di brutali divertimenti di massa: combattimenti tra uomini o tra uomini e bestie. Uno spettacolo fratricida, un gioco mortale fatto con la vita di molti”. “Ma anche oggi si assiste alla violenza e alla guerra, al fratello che uccide il fratello quasi fosse un gioco guardato a distanza, indifferenti e convinti che mai ci toccherà”, lo sguardo sull’attualità: “Il dolore degli altri non mette fretta. E nemmeno quello dei caduti, dei migranti, dei bambini intrappolati nelle guerre, privati della spensieratezza di un’infanzia di giochi”.