Martedì 12 ottobre alle 14 mons. Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese, si incontrerà con il Ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, dopo che quest’ultimo lo aveva convocato per spiegargli meglio la posizione espressa alla stampa sul segreto della confessione. È il Presidente della Cef, mons. Éric de Moulins-Beaufort, ad annunciare di aver accettato il confronto, in un comunicato diffuso questo pomeriggio. Intervenendo ieri ai microfoni di Franceinfo, l’arcivescovo di Reims aveva dichiarato, all’indomani della pubblicazione del rapporto Sauvé sulla criminalità pedofila all’interno della Chiesa cattolica, che “il segreto della confessione ci viene richiesto e in questo senso è più forte delle leggi della Repubblica”. “Il vescovo Éric de Moulins-Beaufort – si legge nella nota diffusa oggi dalla Conferenza episcopale – sarà lieto di discutere con il ministro dell’Interno sul significato del sacramento della confessione per i cattolici e sui fondamenti teologici, spirituali e canonici del segreto della confessione. Sarà per lui l’occasione per ricordare che oggi il segreto della confessione, imposto ai sacerdoti dal diritto canonico, non è contrario al diritto penale francese, come sottolinea la circolare della cancelleria dell’11 agosto 2004. La confessione è anche un momento durante il quale una vittima, per esempio un bambino, può parlare di ciò che ha sofferto, ed essere rassicurata sulla sua innocenza… perché la certezza del segreto gli permette di consegnare ciò che per lui è più difficile. Questo tempo poi può essere, per incoraggiamento del sacerdote che riceve questa confessione, un primo passo per la liberazione della Parola, fuori dal sacramento. Il segreto della confessione è sempre stato rispettato dalla Repubblica francese. È compito della Repubblica francese rispettare in questo modo la dignità della coscienza di ogni persona”.