“In questo periodo di ripresa lenta e complessa, sta emergendo un’altra pandemia, per la quale non è possibile sperare in un vaccino efficace: i disturbi psichici che il Covid ha moltiplicato, in un contesto di progressivo ed inarrestabile depauperamento, in termini di risorse umane ed economiche, dei Servizi territoriali di Salute mentale”. Lo sottolineano i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta diffondendo il messaggio della Consulta regionale per la Pastorale della salute, presieduta dal vescovo Marco Brunetti, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale.
“Isolamento sociale, timore del contagio o di perdere i propri cari, situazione economica precaria ed incerta, sono solo alcuni dei fattori di rischio particolarmente presenti in questi mesi di pandemia”, viene osservato, aggiungendo che “nello stesso periodo, vari fattori protettivi per la salute mentale sono stati interessati e compromessi: le relazioni sociali e l’attività fisica, la dimensione lavorativa, di studio e ricreativa, l’accesso ai servizi sociali e sanitari”. Inoltre, “tra gli anziani le situazioni di solitudine e depressione, realtà già particolarmente diffuse anche in epoca pre-Covid, stanno pesantemente aumentando, gravando dal punto di vista umano ed economico anche sulle famiglie”.
Secondo la Consulta regionale, “il tempo della pandemia, tra le tante contraddizioni e sofferenze, può essere comunque periodo propizio per rilanciare l’importanza della comunità, in particolare la ‘prossimità di comunità’”. “La ripresa graduale dei rapporti sociali e delle attività – viene suggerito – può essere ripensata partendo proprio dai rapporti umani, dalla fraternità, dalla solidarietà tra vicini, amici, famigliari, dal supporto reciproco attraverso l’ascolto e l’aiuto concreto”. Ricordando che “tante iniziative, spesso autentiche espressioni di ‘carità creativa’, sono state realizzate in questi mesi ed hanno permesso a molte persone di passare attraverso un periodo estremamente difficile e del tutto inedito”, la Consulta rilancia le parole del Papa quando ha chiesto di “favorire il pieno superamento dello stigma con cui è stata spesso marchiata la malattia mentale”. L’invito, rivolto alle comunità cristiane, è “alla preghiera ed alla riflessione su questi temi così carichi di umanità e desideriamo stimolare a scelte coerenti di vicinanza verso i fratelli più fragili, come manifestazione concreta di misericordia”.