(Strasburgo) Durante la pandemia sono aumentati i casi di violenza domestica e familiare, che spesso si sono accompagnati alla difficoltà di accesso per le vittime ai servizi di supporto e alla giustizia. Da questa constatazione il Parlamento europeo, con una risoluzione approvata quasi all’unanimità, sottolinea che “le dispute per l’affidamento dei bambini possono costituire una forma di violenza di genere quando sono usate da partner violenti per continuare a danneggiare le loro vittime”. Nella risoluzione (510 voti a favore, 31 contro e 141 astensioni), i deputati chiedono misure urgenti per proteggere le vittime della violenza del partner nelle cause per l’affidamento dei figli. Il testo ribadisce inoltre la richiesta del Parlamento di aggiungere la “violenza di genere” alle aree di reato elencate nei Trattati Ue. Sottolineando il numero allarmante di femminicidi e infanticidi che avvengono dopo che le donne denunciano casi di violenza di genere, i deputati affermano che “la protezione delle donne e dei bambini, e l’interesse superiore del bambino, devono avere la precedenza su altri criteri quando si stabiliscono gli accordi per la custodia dei minori e i diritti di visita”. “Quando si esaminano i casi di affidamento, il bambino deve anche avere la possibilità di essere ascoltato e, nei casi in cui si sospetta la violenza del partner intimo, le udienze devono essere condotte da professionisti formati in un ambiente a misura di bambino”.
La correlatrice Luisa Regimenti, eurodeputata italiana, afferma: “La violenza del partner intimo è un problema sociale serio e spesso nascosto che causa traumi fisici e psicologici in modo sistematico. Comporta serie conseguenze per le vittime e un profondo impatto sul benessere emotivo, economico e sociale di intere famiglie. Condanniamo con la massima fermezza tutte le forme di violenza domestica e di violenza contro le donne e chiediamo alle autorità di garantire, in particolare nei procedimenti di separazione o nei casi di custodia parentale, una giustizia a misura di donna e di bambino”.
La correlatrice Elena Kountoura, rappresentante greca, specifica: “Il Parlamento invia un chiaro messaggio e compie passi coraggiosi e decisivi nell’affrontare la violenza di genere nell’Ue. Questa relazione progressista rappresenta un passo avanti per offrire a donne e bambini vittime di violenza del partner intimo un sistema protettivo ed equo che sia dalla loro parte”.