“Una mossa strategica e una decisione molto importante”. Così l’arcivescovo caldeo di Erbil, mons. Bashar Matti Warda, ha commentato l’annuncio primo ministro della regione del Kurdistan, Masrour Barzani, di dichiarare Ankawa, sobborgo a maggioranza cristiana di Erbil, un distretto regionale con un proprio sindaco posto sotto l’autorità diretta del governatore e non più del sindaco della capitale Erbil. In una intervista a Kurdistan24, l’arcivescovo esorta “i cristiani del Kurdistan a restare nella regione e ad investire nelle loro comunità”. Secondo Barzani, “Ankawa è destinato a diventare il più grande distretto di cristiani in Medio Oriente. La decisione conferisce loro e ad altri gruppi presenti, il diritto di nominare leader civili, funzionari, gestire la propria sicurezza e decidere direttamente i loro destini”. Il legame con Ankawa dei cristiani iracheni è molto stretto: i cristiani hanno cercato rifugio ad Ankawa sin dal 2003 quando venivano presi di mira per il loro credo nelle province di Baghdad, Bassora, Kirkuk e Ninive e successivamente, nel 2014, dopo l’invasione da parte dell’Isis della Piana di Ninive. Ad Ankawa, dove si trovano diverse chiese e una università cattolica, ripararono oltre 13.000 famiglie cristiane. Per mons. Warda la designazione dell’area di Ankawa come distretto porterà benefici e risultati positivi anche in termini di servizi pubblici.