“Se c’è una cosa che questo virus perfido e insidioso ha insegnato al mondo, è la totale interdipendenza dell’umanità”. Lo ha sottolineato Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei, intervenendo questo pomeriggio a Roma alla cerimonia di apertura dell’Incontro internazionale “Popoli fratelli, terra futura” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “L’interdipendenza dell’umanità si deve manifestare anche nella nostra cura per l’ambiente e nel grande compito di salvare il nostro pianeta e i suoi abitanti dai pericoli del riscaldamento globale”, ha detto il rabbino. “Per troppo tempo abbiamo cercato di ignorare questa sfida crescente, illudendoci che sarebbe scomparsa dalla nostra vista quando non ne avessimo discusso. Anche in questo caso, ci viene chiesto di unire gli sforzi con i coabitanti del nostro pianeta per assicurare che questo bellissimo mondo, che Dio ha creato, sia abitabile per le generazioni a venire”. “Mentre usciamo lentamente dai nostri nascondigli su ‘Zoom’, dai nostri bunker e dal culto dell’io, e torniamo alla vita pubblica e comunitaria, dovremmo coltivare la nostra interdipendenza e comunanza umana. Il nuovo mondo che si sta sviluppando dopo questa pandemia dovrebbe imparare da Caino e Abele, i primi due fratelli, che la nostra relazione con Dio non può essere solo individuale ed esclusiva, ma deve includere i nostri simili, uomini e donne”. “Tutta l’umanità deve unirsi nel servizio a Dio con tutto il cuore”.