“Recuperare la nozione di interdipendenza e ricostruire il multilateralismo intorno agli ideali di giustizia sociale e responsabilità reciproca tra le nazioni e all’interno di esse”. È l’invito rivolto da mons. Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, nel suo intervento all’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, svoltasi in modalità virtuale sul tema “Dalla disuguaglianza e vulnerabilità alla prosperità per tutti”. La pandemia da Covid-19, ha sottolineato Gallagher, “ha portato alla più grave recessione dalla seconda Guerra mondiale” e ha “drammaticamente esposto le fragilità esistenti nel modello economico dominante”, con ricadute gravissime sulle persone più fragili e vulnerabili. Secondo l’esponente vaticano, non bisogna “sprecare la lezione” appresa dalla crisi attuale, perché essa fornisce “un’opportunità unica per un cambiamento sostenibile” e per “un autentico sviluppo umano integrale”, raggiungibile solo “quando tutti i membri della famiglia umana sono inclusi nella ricerca del bene comune e possono contribuire ad esso”. Di qui la necessità di “importanti cambiamenti”, come “una redistribuzione fiscale ed un aumento della progressività dei programmi di tassazione del reddito” e una “adeguata applicazione della tassazione delle imprese, specialmente delle multinazionali”. “Puntare a sostanziali piani di rimborso per i debiti pubblici esterni delle economie in via di sviluppo”, l’altra proposta di Gallagher, per far sì che “l’etica torni a svolgere il ruolo che le spetta nel mondo della finanza e che i mercati servano gli interessi dei popoli e il bene comune dell’umanità”. Il segretario per i Rapporti con gli Stati ha esortato, infine, a “rafforzare la cooperazione internazionale ed a fornire ad ogni Paese i mezzi adeguati per affrontare le sfide attuali”. Negli ultimi decenni, ha concluso Gallagher, la comunità internazionale è stata “completamente incapace o, peggio ancora, non ha voluto presentare proposte complete per alleviare le difficoltà dei Paesi e delle comunità più povere”. Ecco perché “è ora di recuperare la nozione di interdipendenza e di ricostruire il multilateralismo intorno agli ideali di giustizia sociale e responsabilità reciproca tra le nazioni e all’interno di esse”.