Una graduale riapertura delle discoteche può essere consentita i zona bianca. È il parere del Cts che nella seduta di ieri pomeriggio ha analizzato la richiesta sulle attività che hanno luogo in sale da ballo, discoteche e locali similari. In una nota a firma del portavoce Silvo Brusaferro e diffusa nella serata di ieri, il Cts sottolinea che “tali attività si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus”. “Nello specifico – prosegue la nota – fermo restando che gli accessi a queste attività debbano avvenire esclusivamente attraverso un meccanismo di registrazione che consenta un eventuale tracciamento e solo in presenza di green pass valido, si ritiene che se ne possa considerare l’apertura con una progressiva gradualità anche tenendo conto della necessità di valutare l’impatto delle misure già adottate”. Il Cts inoltre ritiene che “queste attività possano essere consentite in zona bianca garantendo: una presenza, compreso il personale dipendente, pari al 35% della capienza massima al chiuso e al 50% all’aperto; la presenza di impianti di aereazione senza ricircolo d’aria e rispondenti ai requisiti qualitativi specificati nei documenti di indirizzo Iss; l’uso obbligatorio dei bicchieri monouso; la garanzia della possibilità di frequente igienizzazione delle mani oltre che la pulizia e la sanificazione dei locali; l’utilizzo della mascherina chirurgica nei vari momenti ad eccezione di quello del ballo, paragonabile alle attività fisiche al chiuso”.