Il Consiglio nazionale della Fnsi si riunirà in seduta straordinaria giovedì 7 ottobre, a partire dalle ore 10, in piazza Montecitorio, a Roma, per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità e sull’urgenza di riforme strutturali. “Il settore dell’informazione è in profonda sofferenza”, si legge in una nota della Federazione nazionale della stampa italiana. L’iniziativa sarà presentata domani, mercoledì 6 ottobre, alle ore 10, in una conferenza stampa nella sede della Fnsi, in corso Vittorio Emanuele II 349, a Roma.
“A luglio scorso – ricorda la Fnsi -, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sul pesante clima, spesso sfociato in minacce e aggressioni, che si respira nei confronti della libertà di informazione. Mafiosi, corrotti, negazionisti di varia natura hanno messo nel mirino i giornalisti e il diritto dei cittadini ad essere informati. La gravità della situazione è confermata dai dati forniti dall’Osservatorio del ministero dell’Interno”.
A fronte di questa situazione, l’allarme della Federazione, “non si intravede alcun provvedimento di natura strutturale per accompagnare il settore dell’editoria, duramente provato da una crisi industriale senza precedenti dovuta alle profonde trasformazioni del mercato globale, verso la transizione al digitale. Non c’è alcun segnale concreto su questioni fondamentali che riguardano la libertà, i diritti, la dignità del lavoro di chi ogni giorno si sforza di aiutare i cittadini a conoscere e a comprendere”.
“Il contrasto al precariato crescente e alle querele bavaglio, l’equo compenso, la riforma del servizio pubblico radiotelevisivo sono scomparsi dall’agenda politica”, secondo la Fnsi, che lancia l’appello: “Il governo, a cominciare dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, è chiamato ad una presa di coscienza del declino inarrestabile che un settore vitale per la democrazia sta subendo, anche a causa dell’assenza di scelte politiche forti e coraggiose, e ad avviare al più presto un confronto con editori, giornalisti e lavoratori del comparto, sollecitato anche dai sindacati confederali, per restituire dignità all’informazione italiana”.