Oltre 80 studenti partecipano da oggi e fino al 19 ottobre alla prima Scuola internazionale sui bambini e i conflitti armati organizzata dall’Universities network for children in armed conflict (Unetchac), con il supporto del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. L’International autumn school 2021 è un corso online gratuito per fornire agli studenti gli strumenti accademici e giuridici con cui approfondire, da una prospettiva teorica e pratica, il tema della protezione dei minori che sono vittime di conflitti. “Non c’è un giorno che vivo senza il ricordo degli spari, del pianto, delle urla e della violenza che ho subito in Afghanistan – ha raccontato Zakira Amiri, nata a Kabul e rifugiata in Pakistan -. Mi sento ‘malata’ per i disagi mentali che mi porto dentro dall’infanzia. Disagi che ancora tormentano i bambini afghani”. Come Zakira, gli studenti dell’Autumn school provengono da aree dove i conflitti armati persistono (Afghanistan, Medio Oriente, Congo, Iraq), ma anche da Italia, Germania, Austria, Albania, Stati Uniti e altri Paesi; per la prima volta seguono le lezioni tenute da esperti e ricercatori dai migliori atenei in Europa, Stati Uniti, Africa e Medio Oriente. “L’Universities network crede che la comunità accademica che si rivolge ai giovani non possa rimanere insensibile al dramma che affligge quei bambini che, a causa della guerra, sono privati del loro diritto di vivere e crescere”, ha dichiarato Laura Guercio, membro del Comitato di coordinamento dell’Unetchac -. Contro la violenza la comunità accademica può utilizzare gli strumenti del dialogo, della conoscenza, del rispetto per gli altri e per i loro diritti. Tali strumenti sono meno rumorosi delle bombe o delle mine, ma nel tempo sono più potenti di qualsiasi arma di distruzione”.