A meno di un anno dalle elezioni politiche che si terranno nel settembre 2022, il Consiglio cristiano svedese ha iniziato oggi una serie di colloqui con tutti i leader di partito del Riksdag. A renderlo noto è un comunicato del Consiglio, in cui siedono le principali confessioni cristiane del Paese e in cui il cardinale di Stoccolma Anders Arborelius ha attualmente il ruolo di vicepresidente. Oggi sono avvenuti i colloqui con Annie Lööf (Partito di Centro) e Nooshi Dadgostar (Sinistra). Il calendario prevede che nel giro di due settimane si incontrino tutti i leader dei partiti. Al centro dei dialoghi, alcune domande delle Chiese su come la politica si occuperà di “questioni cruciali” che sono alla radice della crisi climatica e della pandemia e che hanno pesanti ricadute sulla società e in particolare sulla fetta più vulnerabile. Secondo le Chiese, “questi problemi non hanno sufficiente priorità e le risorse non sono pienamente mobilitate” per rispondere a queste sfide e persino “le capacità e le potenzialità che le Chiese hanno e vogliono mettere a disposizione non sono state sfruttate appieno”. Il Consiglio intende anche evidenziare come le restrizioni imposte per controllare la pandemia “sono state pensate in modo che le opportunità delle Chiese di svolgere le loro attività siano limitate più di altri settori”. Da qui la domanda che verrà portata nei colloqui su quale debba essere per il futuro, secondo la politica, “il ruolo delle comunità religiose e della religione nella società”.