Giornata ringraziamento: messaggio Cei, “siano garantiti i diritti di pescatori e pastori”, no a “forme vergognose di sfruttamento e di caporalato”

Foto Calvarese/SIR

“Siano garantiti i diritti di pescatori e pastori, la cui dignità va riconosciuta per la salvaguardia di antichi mestieri che sanno prendersi cura del territorio”. È l’appello contenuto della parte finale del Messaggio della Cei per la Giornata nazionale del ringraziamento, in programma il 7 novembre. “La cura per gli animali che allevano ci sproni a riconoscere adeguatamente il loro lavoro, evitando forme vergognose di sfruttamento e di caporalato”, il monito dei vescovi italiani, che ringraziano invece “chi promuove forme di allevamento sostenibili”. “Grazie all’impegno di alcuni allevatori, sono state valorizzate molte aree interne del nostro Paese, che senza la loro generosa lungimiranza, sarebbero state abbandonate allo spopolamento e al degrado ambientale”, l’omaggio della Cei: “La zootecnia nel nostro Paese è fondamentale per la produzione di latte e di formaggi, oltre che per la filiera dell’alimentazione della carne”. “Non possiamo dimenticare, inoltre, che in alcune regioni italiane, si è assistito a una presenza sempre più numerosa di allevatori stranieri, specialmente immigrati, come gli indiani di religione Sikh”, si ricorda nel messaggio: “La ripresa della pastorizia in diverse regioni è stata possibile solo grazie all’attività di migranti: sono nate storie molto belle di inclusione sociale e di dialogo interreligioso”. Merita attenzione, infine, la pesca: “è importante garantire periodi di ripopolamento del pesce ed evitare forme intensive che distruggono l’ecosistema. Vanno evidenziate le iniziative lodevoli di alcuni porti italiani che si sono dedicati anche alla pesca di plastica, per mantenere pulito il mare, fonte di lavoro e di vita”.

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