È in programma per il pomeriggio di domani, martedì 5 ottobre, la visita del card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, alla moschea di Colle Val d’Elsa. Ad accoglierlo, alle 16, saranno l’imam Izzedin Elzir ed una piccola rappresentanza della comunità, considerate le restrizioni vigenti. Sarà presente anche il diacono Renato Rossi, incaricato per l’Ecumenismo ed il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino.
In tale occasione – viene annunciato – verrà piantato un olivo, simbolo di pace, fecondità e benessere, nel giardino della moschea.
“Il processo del dialogo con l’Islam, iniziato con il Concilio Vaticano II e avanzato al punto di avere un unico documento firmato ad Abu Dabhi, è irreversibile – spiega il card. Lojudice citando Papa Francesco – e siamo chiamati tutti al dialogo con l’Ebraismo e con l’Islam per comprendere le radici comuni e le differenze delle nostre identità religiose, e contribuire così più efficacemente all’edificazione di una società che apprezza la diversità e favorisce il rispetto, la fratellanza e la convivenza pacifica”. “Martedì – aggiunge – sarò alla moschea di Colle di Val d’Elsa per sottolineare che siamo chiamati a dialogare con i musulmani per costruire il futuro delle nostre società e delle nostre città”. Secondo il cardinale, “dobbiamo far prevalere nelle nostre comunità lo stile dell’accoglienza dell’altro e di chi è diverso da noi perché appartiene a una tradizione religiosa e culturale diversa dalla nostra. In questo modo potremo dimostrare come le religioni possano essere vie di fratellanza, anziché muri di separazione”.
“La vista di martedì prossimo – precisa Rossi – fa parte di un percorso intrapreso dalla Chiesa di Siena da decenni basato su confronto, collaborazione e rispetto reciproco”.