Il 3 ottobre, a Krasic, vicino a Zagabria, è stata benedetta la casa-memoria del beato Alojzije Stepinac, nel giorno dell’anniversario della beatificazione del cardinale croato, figura storica della Chiesa locale, ancora in attesa di canonizzazione. La casa è stata l’ultima dimora del cardinale di Zagabria Stepinac, dove ha vissuto fino alla sua morte, agli arresti domiciliari dopo la prigione durante il comunismo. La cerimonia, preceduta da una celebrazione eucaristica, è stata presieduta dal vescovo ausiliare di Zagabria, mons. Ivan Sasko, con la presenza del vescovo emerito di Krizevci, mons. Nikola Kekic, e il postulatore della causa di canonizzazione, mons. Juraj Batelja. “Ringraziamo Dio anche per le prove nella vita della Chiesa – ha detto mons. Sasko –; di esse sopravviveranno solo i frutti della grazia e la memoria di coloro che ne furono testimoni”.
“Questa casa-memoria – ha aggiunto – veniva vista con occhi diversi, alcuni la vedevano come un rifugio, altri come minaccia, alcuni come palazzo arcivescovile, altri come un modo di essere rimossi dalla vita pubblica, alcuni come paura del potere, altri come spazio di nuove speranze, alcuni come lavoro per le guardie, altri come dono di Dio”. Secondo mons. Sasko, “ogni oggetto e mobile di questa casa parla dell’azione dello Spirito Santo”, “i libri liturgici”, “la macchina da scrivere, il capezzale”. Alla fine della cerimonia mons. Sasko ha concluso indicando la finestra di Stepinac, “fissata dai croati da tutto il mondo, come un incoraggiamento a non perdere la speranza e la fiducia nel Signore”.