Sarà ricordata con la posa di una lapide nel cimitero monumentale di Bari la giovane donna di origini nigeriane deceduta il 4 febbraio 2020, a causa di un rogo nel ghetto di Borgo Mezzanone, a Manfredonia, in provincia di Foggia. La ragazza, mai identificata a causa delle ustioni riportate sul 90% del corpo, morì presso il Policlinico di Bari alcune ore dopo l’incendio.
La Fai, federazione agroalimentare della Cisl, che fin dall’inizio seguì l’iter delle indagini svolte dagli inquirenti sull’accaduto, ha deciso di ricordarla con una cerimonia che si terrà martedì 5 ottobre, alle 10.30, presso il cimitero monumentale di Bari.
“Sarà un momento di preghiera e un riconoscimento simbolico per omaggiare tutti gli invisibili e gli sfruttati”, informa la Fai Cisl Puglia.
“Questa ragazza – spiega il segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota – è il simbolo di una sconfitta che ci riguarda tutti. Abbiamo voluto idealmente chiamarla ‘Hope’, un nome molto diffuso in Nigeria e che in lingua inglese vuol dire ‘speranza’. Non possiamo più tollerare che chi è mosso verso il nostro Paese dalla speranza di una vita migliore trovi la morte nel degrado delle baraccopoli, vittima della violenza, dell’emarginazione, dell’oblio. Come sindacato dei braccianti della terra ci battiamo ogni giorno per i diritti e l’inclusione sociale, ma casi come questo ci ricordano che serve necessariamente anche una presa di posizione forte da parte di tutta la cittadinanza, le imprese e tutte le istituzioni”.
Per consentire a tutti di partecipare a questo momento simbolico di memoria collettiva e di nuovo monito affinché simili episodi non si ripetano, la cerimonia sarà trasmessa anche in diretta sui canali Facebook e YouTube della Fai Cisl nazionale.
La lapide sarà deposta presso il campo 13, fila 49, fossa 13, cippo 953. Parteciperanno, assieme a rappresentanti della Cisl e della Fai Cisl nazionale, regionale e territoriale, don Vito Piccinonna, direttore della Caritas diocesana di Bari-Bitonto, Said Emori, della comunità islamica, autorità civili e militari, la comunità nigeriana e diverse associazioni di volontariato.