Anche le “emergenze umanitarie”, oltre all’auspicio per la pace nella regione, hanno trovato posto nei “cordiali colloqui” tra il Papa e il presidente della Repubblica di Corea, Moon Jae-in, ricevuto in udienza oggi. “Nel corso dei cordiali colloqui è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali e per il positivo contributo che la Chiesa cattolica offre alla società, rilevando una particolare assiduità nella promozione del dialogo e della riconciliazione tra i coreani”, informa la Sala stampa della Santa Sede. “A tal riguardo, si condivide la speranza che il comune impegno e la buona volontà favoriscano la pace e lo sviluppo nella Penisola coreana, sostenuti dalla solidarietà e dalla fraternità”. “I colloqui hanno poi permesso uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all’attualità regionale e alle emergenze umanitarie”, si legge infine nel comunicato. Come è prassi con i capi di Stato, Moon dopo l’udienza con il Santo Padre – durata circa 40 minuti – si è incontrato con il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati.
Il Papa ha donato al presidente coreano una medaglia in bronzo raffigurante il progetto originario del Bernini per piazza San Pietro, insieme con i volumi dei documenti papali, il messaggio per la Pace di quest’anno, il Documento sulla Fratellanza umana e il libro sulla “Statio Orbis” del 27 marzo 2020, a cura della Libreria Editrice vaticana. Moon ha donato al Santo Padre una croce realizzata con il filo spinato proveniente dalla zona demilitarizzata al confine con la Corea del Nord.