“Ascolto, immersione e collaborazione: queste le tre parole fondamentali per una comunicazione efficace nella famiglia e con la famiglia, soprattutto in tempo di pandemia”. Lo ha sottolineato Stefano Femminis, responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Milano intervenendo alla tavola rotonda “La comunicazione del ‘Vangelo della famiglia’ nelle Chiese locali”, promossa oggi a Roma dalla Pontificia Università della Santa Croce. Nel presentare alcune iniziative maturate all’interno della Chiesa di Milano, Femminis ha presentato tre progetti sperimentali, per accompagnare le famiglie durante la pandemia. “‘A occhi aperti’, è il titolo del sussidio che abbiamo pubblicato in diocesi per l’Avvento 2020 – racconta Femminis -. Era un periodo in cui si temeva che, con il risalire dei contagi, vi fosse un nuovo lockdown. Si tratta di un sussidio per accompagnare le famiglie nella preghiera domestica. Ogni settimana veniva sviluppato un tema diverso. La proposta è stata declinata in vari modi, per stare accanto alle famiglie coi bambini piccoli, con quelle con figli grandi e quelle che al loro interno hanno persone diversamente abili”. Un secondo progetto, promosso in Avvento e ripetuto in Quaresima, è stato “il Kaire delle 20.32”. “Il progetto consiste in una breve trasmissione, tre minuti di preghiera – spiega Femminis – con cui l’arcivescovo Delpini, attraverso la tv diocesana e i social media della diocesi, entrava nelle famiglie e pregava con loro”. Per la festa della famiglia 2022 è in cantiere il commento del capitolo 4 dell’Amoris Laetitia. “Le espressioni inserite dal Papa in questo capitolo dell’enciclica dedicata alla famiglia saranno commentati da un gruppo di coppie e famiglie, a partire dal loro vissuto quotidiano – aggiunge Femminis –. Il tutto sarà raccolto in un libretto che uscirà a gennaio 2022”.