“La pandemia ha stravolto il programma dell’incontro mondiale delle famiglie”. Lo ha detto questo pomeriggio don Walter Insero, dell’ufficio comunicazione del Vicariato di Roma, intervenendo alla tavola rotonda “La comunicazione del ‘Vangelo della famiglia’ nelle Chiese locali”, promossa oggi a Roma dalla Pontificia Università della Santa Croce. Don Insero sta lavorando in prima linea all’organizzazione dell’Incontro mondiale delle famiglie (Roma, 22-26 gennaio 2022). “Tre anni fa – ha ricordato don Insero -, quando è partito il cantiere di questo incontro, l’idea di Papa Francesco era quello di far arrivare le famiglie a Roma, ma la pandemia ci ha costretto a decentralizzare l’incontro nelle diocesi. Al primo appuntamento allo stadio Olimpico avevamo previsto la partecipazione di 70mila famiglie. Questo però non sarà possibile. A Roma arriveranno solo i circa 1.200 delegati di pastorale familiare di tutte le conferenze episcopali del mondo. Pensavamo, inoltre, di far incontrare le famiglie nelle famiglie, ma anche questo per la pandemia non sarà possibile”. “Ci siamo chiesti come proporre la bellezza e l’autenticità della famiglia senza che questa comunicazione possa suscitare un giudizio, in chi lo riceve? – ha proseguito don Insero -. Abbiamo pensato di coinvolgere direttamente le famiglie attraverso il racconto delle loro esperienze, la vita reale delle famiglie. Stiamo preparando dei video in varie lingue che saranno messi a disposizione sul sito dell’incontro mondiale. Non solo. Sia nel logo, che nell’inno che accompagna l’incontro mondiale, le mura sono composte da famiglie a ricordare che la Chiesa è famiglia di famiglie”. Quello di gennaio 2022 probabilmente sarà il primo grande evento ecclesiale social. Anche le sette catechesi viaggeranno attraverso i canali “social”. “Il nostro sforzo ha come obiettivo quello di creare rete con il territorio – ha spiegato don Insero – nel solco dell’attività che la pastorale familiare del Vicariato ha avviato già da diversi anni”. Tre le opere che saranno sostenute e potenziate in vista dell’Incontro mondiale delle famiglie, opere-segno che renderanno concreta la rete di solidarietà: l’emporio della solidarietà di Santa Giacinta, la “Casa dell’Immacolata”, struttura che accoglie donne e mamme in difficoltà e “Casa Amanda”, dove vivono anziani malati di Alzheimer.