Diciotto Regioni/Province autonome risultano classificate a rischio moderato; le restanti 3 risultano classificate a rischio basso; 13 Regioni/Province autonome riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. Lo rileva il report del monitoraggio settimanale Istituto superiore di sanità-ministero della Salute, relativo al periodo 18 – 24 ottobre. In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (6.264 vs 4.759 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (33% vs 33% la scorsa settimana). È stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%). Aumenta lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (20% vs 19%). “La variante delta – si legge nel report – rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità. Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti”. Opportuno, secondo gli esperti, “realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.