“Una visita del Papa in Corea del Nord sarebbe una benedizione per la pace e la riconciliazione nella penisola coreana”. E’ l’ambasciatore della Repubblica di Corea presso la Santa Sede, Kyu Ho Choo, a parlare al Sir della prospettiva che già nel 2018 si era aperta circa la possibilità di un viaggio di Papa Francesco in Corea del Nord. Il Sir lo ha raggiunto, a margine dell’arrivo a Roma del presidente della Repubblica di Corea Moon Jae-in per partecipare oggi al vertice del G20 e all’incontro in Vaticano con Papa Francesco. “La guerra di Corea – spiega l’ambasciatore – si concluse con un armistizio che lasciò le due Coree ancora tecnicamente in guerra. Da circa 70 anni le due Coree (comprese le famiglie lungo il confine) sono state completamente separate l’una dall’altra. Di conseguenza, il legame tra i coreani del Nord e del Sud, la loro comune eredità e l’identità etnica sono stati significativamente erosi. Qualsiasi segnale di pace nella penisola coreana rimane fragile. In questo contesto, il presidente Moon ha proposto la ‘dichiarazione di fine guerra’ all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre come punto di partenza cruciale nel plasmare la pace nella penisola coreana”. Aggiunge: “Papa Francesco ha viaggiato in molte parti del mondo afflitte da conflitti e violenze ed è stato un importante messaggero di riconciliazione e pace. La storica visita del Santo Padre in Iraq nel marzo di quest’anno, durante la quale ha incontrato il grande ayatollah Al Sistani e dove ha rilasciato una dichiarazione congiunta contro l’estremismo religioso, è un ottimo esempio”.
Riguardo alle condizioni che possano rendere possibili un viaggio del Papa in Corea del Nord, l’ambasciatore risponde: “capiamo che Papa Francesco attende un invito ufficiale dal presidente Kim. La Corea del Nord rimane isolata. La comunità internazionale deve essere risoluta nei suoi sforzi di impegno con la Corea del Nord, in modo che la Corea del Nord possa prendere una decisione strategica per tornare al tavolo del dialogo e impegnarsi con la comunità internazionale”.