Continua la visita del prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Leonardo Sandri, che ieri, tra gli incontri in programma, ha dialogato con i sacerdoti appartenenti a tutte le circoscrizioni cattoliche di Damasco e del Sud della Siria, in particolare quella di Bosra e Hauran dei greco-melkiti. Secondo quanto riferisce la Congregazione, il prefetto, dopo alcune parole di saluto, ha ascoltato le testimonianze da parte di un rappresentante di ogni eparchia. Tra i temi emersi, “la grave emorragia dei fedeli, soprattutto giovani, che hanno lasciato il Paese o sognano di farlo, la necessità di implementare il cammino di coordinamento nell’opera di carità, anche per evitare che qualcuno riceva più volte e ne approfitti, e qualche povero rimanga sempre più ai margini”. Ne deriva che “il sacerdote per primo, soprattutto quello sposato, deve affrontare per primo il dramma della povertà e dell’indigenza, soffrendo insieme col popolo ed insieme dovendone sostenere la speranza”. Durante il dialogo è emerso anche che “la Chiesa aveva una grande occasione per stare vicino al popolo sofferente, come molte associazioni: alcuni casi di corruzione o di poca trasparenza hanno rischiato di offuscare il molto bene che è stato fatto e viene fatto, per questo bisogna sempre vigilare da parte di tutti. Il rapporto tra vescovi e preti può migliorare, non come semplice trasmissione di indicazioni da seguire e soprattutto crescendo in una reale fiducia reciproca, senza darsi reciprocamente dei traditori”. Altra criticità emersa è “il diffondersi di alcune sette con visioni dogmaticamente non corrette” e la necessità di fornire “formazione permanente, distribuzione bibbie in arabo, corsi di matrimonio obbligatori e fatti insieme, sostegno allo studio e ai giovani che vogliono creare una famiglia”.
Al termine dell’incontro il card. Sandri ha fatto visita alla sede di Caritas Siria e all’Ufficio della Società San Vincenzo de’ Paoli. Attraverso una breve presentazione, sono stati evidenziati i diversi centri nei quali è attiva ed opera Caritas, alcuni anche nelle zone pericolose del nord est, con più di 300 operatori e 150 volontari su tutto il territorio nazionale. Nel pomeriggio è proseguito il pellegrinaggio tra le diverse realtà che “mostrano il volto della Chiesa” a Damasco: anzitutto il dispensario di San Paolo e la mensa popolare, incontrando le Suore Chouerite Melkite che lo dirigono e i volontari che da tempo preparano pasti per le persone indigenti. La realtà del dispensario è una di quelle più di recente inserite nel circuito degli “Ospedali Aperti” portato avanti da Avsi insieme al nunzio apostolico, card. Mario Zenari. Ultima tappa della lunga giornata è stato l’incontro con le religiose e i religiosi presenti a Damasco e nel sud della Siria, che ha visto la partecipazione di circa 70 persone, ospiti presso il Memoriale di San Paolo dei Frati della Custodia di Terra Santa.