“Cittadini tutti” è il titolo della sesta edizione del Festival della migrazione che si svolgerà a Modena e Carpi, in versione ibrida in presenza e online, il 4, il 5 e il 6 novembre. Una iniziativa della Fondazione Migrantes della Cei, Porta aperta e Crid di UniMoRe. L’appuntamento metterà al centro i giovani migranti, le loro aspirazioni e richieste e le risposte della società e della politica. “La sfida delle migrazioni non riguarda più soltanto l’accoglienza, ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di Paesi, culture e religioni differenti, sappiano comporsi in una realtà più ricca”, sottolinea don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes. Il Festival prevede approfondimenti, dibattiti e tavoli tematici su cooperazione, economia e lavoro. Sabato 6, in piazza Torre, è in programma anche un flash mob, con le associazioni che si occupano di integrazione e di formazione. Tra gli altri tavoli quello sull’economia, quello sulla cooperazione internazionale e quello con rappresentanti delle forze politiche. L’obiettivo “è quello di rappresentare la diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva all’interno della migrazione, partendo dal comune denominatore dell’appartenenza all’umanità. Vogliamo sfidare la retorica che riduce i migranti a categorie semplicistiche: nemici attivi o vittime passive”, sottolinea Alberto Caldana, presidente di Porta aperta. “Quando parliamo di migranti parliamo di persone, di storie, di volti. E puntare l’attenzione sui giovani è ancora più importante, pensiamo alle centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi, giovani che vivono, studiano, fanno sport o volontariato qui in Italia, che si sono e si sentono italiani e non possono accedere alla cittadinanza”, aggiunge il portavoce del Festival, Edoardo Patriarca.