“Oggi sono due le sfide importanti per la Caritas: contribuire allo sforzo di ripartenza del Paese dopo il dramma della pandemia nella prospettiva della riduzione delle diseguaglianze territoriali di genere e di generazione; offrire al percorso sinodale della Chiesa italiana lo sguardo dal basso, che è patrimonio di tutta la comunità ecclesiale”. Lo ha detto oggi pomeriggio don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, aprendo la presentazione del rapporto in quattro volumi sul welfare cattolico, nell’anniversario dei 50 anni dell’organismo pastorale della Cei per la promozione della carità. “Fare memoria di 50 anni di cammino ecclesiale e civile non può essere un atto celebrativo – ha sottolineato -. Caritas italiana ha osservato tutto dalla prospettiva di chi rimaneva fuori o indietro, ma non si è limitata ad osservare. Vogliamo sollecitare tutti, comprese le istituzioni, a non dare per carità ciò che è dovuto per giustizia”. Don Soddu ha rilevato infatti “poca considerazione del contributo della Caritas e della Chiesa italiana all’elaborazione delle policy in merito alle problematiche generali e specifiche del sociale e alla costruzione del welfare nazionale”. I quattro volumi, facendo memoria del passato, diventeranno “base di partenza per ulteriori approfondimenti, ricerche e sfide future”.
Nell’intervento successivo il presidente del Cnel, Tiziano Treu, ha evidenziato il crescente fenomeno delle “diseguaglianze multidimensionali, nel reddito, nella salute, nell’educazione, nei territori” e invitato ad “affrontare la difficile sfida della trasformazione digitale e della transizione ecologica”. Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, ha esortato le istituzioni pubbliche a “sperimentare meccanismi di partenariato concedendo al terzo settore una certa dose di autonomia”: “Essendo il welfare in crisi o si re-impastano responsabilità e competenze o si perde una grande opportunità”. Padre Giacomo Costa, direttore della rivista “Aggiornamenti sociali”, ha messo in collegamento il magistero di Papa Francesco e la Caritas suggerendo tre punti: “Curare la dimensione spirituale e l’interiorità nel modo di svolgere il proprio compito; uno stile comunitario sinodale, ossa trovare il gusto di camminare insieme; riconsiderare sempre il modo di accompagnare le persone”.