Finora solo dieci Stati membri hanno pienamente recepito le norme Ue sull’acquisto e il possesso di armi. È quanto emerge da un rapporto sulla direttiva Ue per le armi pubblicato oggi dalla Commissione europea. Bruxelles ha identificato anche casi di “recepimento non corretto” della normativa europea. Dal 2018 la Commissione Ue ha avviato una serie di procedure di infrazione per mancato recepimento delle norme della direttiva Ue nella legislazione nazionale. La direttiva regola l’acquisto, il possesso e il commercio di armi (ad esempio le armi usate per il tiro sportivo e la caccia) all’interno dell’Ue. In generale, la normativa Ue “ha contribuito a migliorare la tracciabilità delle armi e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri”, scrive la Commissione. Le norme affrontano anche l’uso di armi automatiche e la riattivazione di armi disattivate. Il rapporto analizza l’impatto delle nuove tecnologie come la stampa 3D, l’uso dei codici QR e l’identificazione a radio frequenza (Rfid). Le regole “permettono l’uso e la circolazione legale delle armi, evitando che cadano nelle mani sbagliate, contrastando così business criminali e il crimine organizzato”. La Commissione prenderà in considerazione “possibili aggiornamenti delle norme, compresa la necessità di norme specifiche sull’acquisto di modelli per la stampa 3D di armi da parte di commercianti di armi non autorizzati”. Infine, per sostenere l’attuazione delle norme, “la Commissione organizzerà workshop sul recepimento e riunioni tecniche con gli Stati”, se necessario ricorrerà anche a misure per assicurare il recepimento.