“Il successo” delle imprese dei Cavalieri del 2020 e del 2021 e “l’eccellenza raggiunta costituiscono un elemento di grande rilievo per il Paese, perché la forza che conferiscono all’economia e alla presenza italiana sui mercati irrobustisce la coesione di una società che guarda al futuro”. Lo ha detto, stamattina, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia dei Cavalieri dell’Ordine “Al Merito del Lavoro”, evidenziando come proprio con questa iniziativa sia ripresa oggi – “ed è un altro buon segnale per il nostro Paese” – “la tradizione degli incontri al Quirinale per la consegna delle insegne di Cavaliere dell’ordine ‘al merito del lavoro” e dei riconoscimenti ai giovani Alfieri del lavoro”.
Complimentandosi con i giovani Alfieri che – in questi due anni – si sono distinti negli studi, il capo dello Stato ha affermato: “Il loro futuro si identifica con quello della Repubblica. Nell’università completeranno gli studi: noi tutti desideriamo che si pensino fin d’ora come protagonisti di una nuova stagione del Paese nel percorso che sappia fare della ripartenza una fase di progresso ulteriore”.
Per Mattarella, “l’alleanza tra le generazioni – che questa cerimonia simboleggia – è una condizione per uscire dallo stallo che il Paese ha vissuto”. Infatti, “sono proprio i cambiamenti profondi intervenuti nella società – demografici, culturali, persino antropologici – a imporci di sanare bene e in tempi rapidi quelle fratture che rischiano di farci arretrare, di disperdere le forze, di impoverire il capitale più prezioso che abbiamo, quello umano”.
Il presidente ha avvertito: “La marginalità di parte del mondo giovanile è sempre stata ragione di indebolimento delle società e delle economie: in una stagione di innovazione così accelerata, come è quella attuale, sarebbe una menomazione ancor più insopportabile. Non dobbiamo permetterlo”.