Un appello al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, in vista del prossimo appuntamento del G20, in programma il 30 e il 31 ottobre a Roma. È contenuto nel filmato realizzato dagli studenti italiani per chiedere al premier di promuovere, nell’ambito dell’imminente summit finale del Forum, l’adozione da parte della comunità internazionale di misure decisive per contrastare l’insicurezza alimentare. Si tratta delle ragazze e dei ragazzi che, attraverso un movimento di pensiero nato all’interno delle aule scolastiche, svolgono le sessioni di educazione alla cittadinanza promosse da Azione contro la fame. Saranno quasi 400 le scuole e quasi 100.000 gli studenti che si iscriveranno, quest’anno, al programma di sensibilizzazione promosso dall’organizzazione, che da anni illustra ai più giovani le cause, le conseguenze e le soluzioni più opportune per risolvere il problema della fame e della malnutrizione infantile nel mondo. Un progetto che, in tutto il mondo, coinvolge 2.000 istituti scolastici situati in 30 Paesi del mondo. “Siamo la prima generazione della storia che può sconfiggere la fame nel mondo”: con questa frase, i portavoce di questi giovani hanno scelto di sostenere il manifesto-appello al governo “Mai più fame”, invocando non sulle piazze, bensì a scuola, un futuro diverso e un modo più equo e sostenibile in cui tutti i coetanei possano avere accesso al cibo, seguendo in qualche modo le orme dei pari età che hanno aderito ai Fridays for Future promossi da Greta Thunberg per denunciare la crisi climatica. Alla “maratona” di raccolta firme lanciata da Azione contro la fame hanno risposto, in soli dieci giorni, anche migliaia di cittadini, provenienti da tutta Italia, che hanno sottoscritto il documento-appello al governo italiano. Tra loro decine di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e del giornalismo. Con “Mai più fame” Azione contro la fame intende ribadire che per liberare il mondo da questa piaga è necessario il massimo coinvolgimento della politica per: “riconoscere la lotta alla fame e alla malnutrizione come priorità nazionale ed internazionale di ogni governo; fermare l’utilizzo della fame come arma di guerra; contrastare le disuguaglianze e promuovere il ruolo delle donne; fermare il cambiamento climatico e trasformare i sistemi alimentari per renderli più equi e sostenibili”.