(Strasburgo) “Il ruolo centrale dei cittadini diventerà ancora più evidente nelle prossime plenarie quando presenteranno le loro raccomandazioni e proposte e gli altri potranno reagire sulle proposte”. Così Guy Verhofstadt, che rappresenta il Parlamento nella cabina di regia del processo della Conferenza sul futuro dell’Europa, in conferenza stampa durante la plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa in corso oggi a Strasburgo. E ha ribadito: “La novità più importante della Conferenza è la parte attiva dei cittadini nei processi decisionali”. Un meccanismo come quello messo in piedi dalla Conferenza potrebbe “diventare permanente”, ha affermato Verhofstadt; la proposta è stata avanzata anche in un panel, “a dimostrazione del fatto che la democrazia partecipativa e quella rappresentativa possono lavorare insieme”. Concorde la vicepresidente della Commissione europea Dubravka Suica che però ha affermano: “Vediamo i risultati di questo processo e poi decideremo”. Rispetto all’impressione che le voci dei cittadini presenti siano molto “pro-europee”, i tre co-presidenti hanno ribadito come la loro selezione sia stata effettuata con criteri inclusivi, senza considerare il criterio dell’appartenenza politica, da un ente indipendente. Noi “vogliamo ascoltare tutti, anche gli scettici”, ha affermato Dubravka Suica. “Ma non è solo la voce degli 800 cittadini selezionati che esaurisce la conferenza; molto dipende da quanto gli eventi nazionali saranno in grado di coinvolgere”. Per Gasper Dovzan, ministro sloveno che rappresenta il Consiglio, la Conferenza nella sua combinazione di componenti, “permetterà di ascoltarci, imparare gli uni dagli altri e apprezzare quanto è importante il processo di integrazione, senza darlo per scontato”. “Insieme siamo più forti e le sfide che ci stanno di fronte devono essere affrontate stando insieme, non uno contro gli altri”.