Lunedì 25 ottobre la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, sarà in Lombardia per alcuni appuntamenti che la vedranno impegnata in carcere e con realtà che si occupano di detenuti. In particolare, alle 9.30 visiterà la casa circondariale di Busto Arsizio dove incontrerà una rappresentanza di persone detenute e agenti della Polizia penitenziaria. Si sosterà poi a Fagnano Olona (Va) dove alle 11 è in programma l’inaugurazione della sede de “La Valle di Ezechiele”, cooperativa costituita formalmente nel giugno 2019 presso la casa circondariale di Busto Arsizio, ma avviata operativamente nel novembre 2020 con l’intento di creare opportunità occupazionali per persone recluse o in esecuzione penale esterna. Dopo la benedizione impartita da mons. Luca Bressan, vicario dell’arcivescovo di Milano, il taglio del nastro ad opera della ministra. Previsti gli interventi di Filippo Germinetti, presidente della cooperativa, di Bayoussef Bouizgar, il primo dipendente, di don Raffaele Grimaldi, ispettore nazionale dei cappellani nelle carceri e, ovviamente, quello della Cartabia. Alla ministra verranno donati il primo cesto di Natale e la prima cassetta in legno realizzati dalle persone che stanno scontando la pena in misura alternativa alla detenzione. Il cantautore Davide Van de Sfroos canterà la sua “40 pass”, brano che racconta intrecci di vita che hanno avuto a che fare con il carcere.
In una nota firmata congiuntamente da don David Maria Riboldi per “La Valle di Ezechiele” e da Orazio Sorrentini, direttore della casa circondariale di Busto Arsizio, si ricorda che “il penitenziario, noto per la sentenza Torreggiani del 2013, accoglierà per la prima volta nella sua storia il ministro della Giustizia”. La cooperativa “La Valle di Ezechiele”, nel corso di quest’anno “ha dato lavoro a 5 persone e – prosegue la nota – si prepara ad accoglierne altre 2. Ha inoltre intrecciato relazioni con realtà produttive del territorio, trovando posti di lavoro per altre tre persone, la cui scarcerazione sarà possibile anche dalla disponibilità lavorativa trovata”.
“Siamo profondamente grati alla ministra per l’onore che ci rende, celebrando gli inizi della nostra avventura educativa al servizio delle persone carcerate. La attendiamo, trepidanti e… laboriosi”, concludono don Riboldi e Sorrentini.