L’esortazione alla “fedeltà creativa al carisma” che non è “una reliquia” ma “una realtà viva, non una reliquia imbalsamata. È vita che crea e va avanti, non un pezzo di museo. Allora la grande responsabilità è collaborare con la creatività dello Spirito Santo, per rivisitare il carisma e far sì che esprima la sua vitalità nell’oggi”. A rivolgerla alle partecipanti al XXIV Capitolo generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice in corso a Roma è stato questa mattina Papa Francesco, incontrandole nella loro Casa generalizia.
Il Pontefice ha quindi sottolineato “l’esigenza di far crescere comunità intessute di relazioni intergenerazionali, interculturali, relazioni fraterne, relazioni cordiali”. Ma questo “si può fare bene se dentro la tua congregazione hai un bel rapporto così, non fuggire nelle altre congregazioni perché non sei capace di tollerare la tua. Questo per voi è un modo concreto di vivere la sinodalità; e, anche qui, il presupposto è la docilità allo Spirito Santo”. “Mai isolare gli anziani!”, l’ulteriore monito del Pontefice che ha spiegato: “Un dovere dei giovani è custodire gli anziani, imparare da loro, dialogare con i vecchi”.
Dopo avere esortato le religiose a “perseverare nell’impegno di essere comunità generative nel servizio ai giovani e ai più poveri”, Francesco ha sottolineato il valore della tenerezza: “Per me una cosa bruttissima è una religiosa arrabbiata, una religiosa che sembra fare colazione non con il latte ma con l’aceto. Siate madri. Tenerezza. Lo stile di Dio è sempre la vicinanza” e “la vicinanza di Dio è sempre compassionevole e tenera”. Di qui l’invito a chiedersi tutti i giorni nell’esame di coscienza: “Oggi, sono stato vicino? Sono stata compassionevole? Sono stata tenera?”. E infine: “Portate la speranza che non delude. Quella vera. Essere come Maria donne di speranza”.