“Nell’Italia della difficile transizione post pandemia non mancano ottime prospettive sul piano occupazionale legate soprattutto al settore dell’innovazione in ambito di meccanica, manifattura e, più in generale, industria 4.0. Mancano invece e gravemente, come certificato costantemente dai dati diramati da Confindustria, profili adeguatamente qualificati che le aziende non siano costrette spesso a recepire all’estero. Mancano dunque un’adeguata proposta formativa e spesso percorsi qualificanti in grado di non pesare sulle stesse aziende, spesso impossibilitate a sostenere costi di tempi e risorse per la formazione”. Lo rende noto in una nota diffusa oggi Virtus Lab che, nell’ambito della 49ma Settimana sociale in corso a Taranto, ha presentato un progetto che prevede di “formare e qualificare gratuitamente persone in cerca di lavoro in base alle precise offerte di lavoro delle aziende che, di fronte a profili adeguatamente formati, sono di conseguenza in grado di assicurarne l’assunzione”. Si tratta di un progetto già avviato negli ultimi anni in più aree territoriali del Paese, grazie al quale circa mille persone sono già state assunte stabilmente: nato non solo “per offrire opportunità di lavoro, ma per conciliare al contempo quelle dimensioni che costituiscono un’attenzione integrale in termini di qualità della vita, come le esigenze abitative, il ricongiungimento familiare, l’attenzione alle relazioni, le possibilità di inserimento sociale, di trasporto sul luogo di lavoro e non solo. Una grande leva di occupazione ed inclusione sociale, in grado di congiungere anche occasioni di partnership ad ampio raggio nella Penisola, ponti tra ricerca e innovazione, regioni del sud e del nord, valorizzazione delle reti di collaborazione tra imprese e territori. “Formazione ed impiego hanno costituito le direttrici valoriali di Virtus Lab in questi anni di attività e risultati. Sono grato del riconoscimento che il nostro modello stia ricevendo come progetto di rilievo e di interesse nazionale. Il nostro metodo si basa su una progettazione che punta al coinvolgimento costante degli stakeholder territoriali, come istituzioni, diocesi, parrocchie, imprese, e sullo scambio di esperienze e competenze al servizio di una piena dignità personale e professionale – ha affemato Francesco Augurusa, fondatore di Virtus Lab