(Francoforte) “Dopo questa esperienza non possiamo più tornare indietro, al business as usual”: così Birgit Mock, delegata della federazione delle donne cattoliche tedesche per l’assemblea sinodale della Chiesa cattolica tedesca, che oggi a Francoforte sta per concludersi. Mock si riferisce alla proposta avanzata dal gruppo di lavoro su “potere e divisione dei poteri” di rendere il cammino sinodale una modalità permanente di vivere la sinodalità con un “consiglio sinodale” che potrebbe nascere alla fine di questa esperienza. Vivace il dibattito su possibili forme. La riflessione continuerà nei prossimi mesi su questo come su tutti i temi avanzati dai quattro forum su ruolo delle donne nella Chiesa, potere e divisione dei poteri, morale sessuale, la vita del sacerdote. “Sono tutti temi che erano già emersi ed erano stati discussi nel sinodo di Würzburg (1971-1975)”, commenta al Sir il gesuita Stephan Kessler, ma le decisioni che erano emerse erano state soffocate. Questo è il tempo di un “nuovo e importante confronto e dialogo alla pari”, laici e vescovi insieme, e che potrà aiutare i vescovi a “riconnettersi” con la base. A fare la differenza con Würzburg lo scandalo degli abusi sessuali da cui ha preso le mosse il cammino, e si è reso presente attraverso le voci di due vittime che ancora una volta hanno chiesto: “Che Chiesa è quella che dovrebbe essere uno spazio di guarigione, ma è stata o è ancora per molti uno spazio di disastri? Che tipo di Chiesa è quella che parla di peccato strutturale, ma non vuole vedere o cambiare le proprie strutture peccaminose?”. A contestare però anche la filosofa Hanna-Barbara Gerl-Falkowitz: “La plenaria discute apertamente e le diverse posizioni possono essere espresse ma poi nei testi le voci dissenzienti non vengono considerate”. L’assemblea vota e la maggioranza decide.