Ieri a Loikaw, nello Stato di Kayah, ad appena 7 chilometri dal centro diocesano, sono state sequestrate due auto fuoristrada e sono stati catturati 7 membri del personale della Caritas Loikaw. È padre Francis Soe Naing, cancelliere della diocesi di Loikaw, a riferirlo questa mattina al Sir, precisando che “il gruppo Caritas stava portando aiuti umanitari come cibo e medicine agli sfollati. Durante il tragitto stati catturati dalla giunta birmana e non sono stati ancora rilasciati”. Era di pochi giorni fa la notizia di un attacco della giunta militare alla chiesa cattolica dell’Immacolata Concezione di Maria, di Phruso, sempre nella diocesi di Loikaw, la settima in realtà dopo il colpo di stato che il 1° febbraio scorso ha portato al potere i militari nel Paese. Sono purtroppo intensi in questa regione del Paese i combattimenti tra le forze di difesa locali e la giunta militare birmana e i continui scontri costringono alla fuga di migliaia di persone, soprattutto donne e bambini. E su di loro che si concentrano gli aiuti della Chiesa cattolica. Il Sir aveva chiamato padre Francis Soe Naing perché è di ieri anche la notizia che tre pastori battisti del Kachin figurano tra gli oltre 5.000 prigionieri liberati in Myanmar grazie a un’amnistia generale concessa ai prigionieri politici. I tre pastori della Chiesa battista, di cui uno anziano e con gravi problemi di salute, erano stati accusati e quindi arrestati il 28 giugno scorso, solo per aver organizzato preghiere per la pace.
Il Kachin è una zona prevalentemente cristiana nel nord del Myanmar. La Convenzione battista di Kachin svolge un ruolo fondamentale nelle risposte umanitarie ai problemi affrontati dagli sfollati interni negli stati Kachin e Shan. Non è raro in Myanmar, devastato dal conflitto, che i cristiani e le loro organizzazioni vengano presi di mira. Le chiese sono spesso razziate e bombardate, specialmente negli stati di Kayah, Chin e Kachin. Sacerdoti e pastori sono stati arrestati mentre molti civili disarmati, tra cui cristiani, sono stati uccisi. La liberazione dei prigionieri politici – fa notare il sito di informazione cattolica UcaNews – è avvenuto dopo che l’Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico (Asean) ha escluso il capo della giunta militare dalla partecipazione al vertice del 26-28 ottobre. Da Loikaw, padre Francis fa notare che “sebbene siano buone notizie, in carcere rimangono ancora molte persone innocenti e leader politici come Aung San Su Gyi e il presidente U Win Myint”. E aggiunge: “Molti credono che a causa di varie pressioni, la giunta birmana cerchi solo di mettersi in mostra rilasciando alcuni prigionieri”.