“Sono state giornate di confronto ricche di proposte, riflessioni e rilanci verso soluzioni concrete”: lo ha dichiarato Luciano Gualzetti, presidente della Consulta nazionale antiusura “San Giovanni Paolo II” onlus, chiudendo i lavori dell’assemblea delle Fondazioni associate alla Consulta e del convegno “Prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura e solidarietà alle vittime: è tempo di osare” che si sono svolti a Napoli, nel fine settimana.
“L’usura è la conseguenza di un sistema malato che pone al centro il profitto e ai margini le persone indebitate, i non bancabili, i poveri e i fragili. Abbiamo la responsabilità anche nei confronti delle future generazioni di individuare le cause per poi rimuoverle. Rispetto alle persone che si affidano alle nostre Fondazioni antiusura non dobbiamo limitarci alla sterile consulenza sul ripianamento o la ristrutturazione di un debito, dobbiamo continuare a sorvegliarle, ad accompagnarle nel processo di reimmissione nel sistema economico”, ha aggiunto. Da solo “un sistema malato non guarisce, spesso nei rapporti con le banche, le prefetture, le Fondazioni hanno avvertito la solitudine. Diventa, pertanto, necessario lavorare a un’alleanza con il mondo delle istituzioni, dell’economia, delle forze dell’ordine, della magistratura per arricchire gli sguardi su diversi fronti”. Per Gualzetti, “i tempi sono maturi per i cambiamenti, in quanto la pandemia ha maggiormente diffuso la consapevolezza della non sostenibilità di determinati meccanismi economici e finanziari rivolti a concentrare le risorse nelle mani pochi, a discapito dei fragili, poveri e indifesi, quelli che Papa Francesco chiama ‘scarti’ di un’economia che genera iniquità e violenza”.