Usura: Gratteri (procuratore Catanzaro), “è come la droga, è una dipendenza. Stare vicini a chi rischia di cadere nelle sue maglie”

“Bisogna spiegare ai commercianti che è meglio fallire che rivolgersi agli usurai. Gli usurai non chiedono garanzie per il denaro concesso in prestito che proviene dai traffici di cocaina perché sarà la loro vita la garanzia”. Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, in occasione dell’assemblea della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II e del convegno “Prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura e solidarietà alle vittime: è tempo di osare” che si sono svolti a Napoli, nel fine settimana.
“Dall’usura non si esce, l’usura è come la droga: è una dipendenza. Non bisogna assolutamente pensare che l’usura sia una scorciatoia, se le banche e le finanziarie non prestano soldi, se i parenti hanno chiuso i rubinetti vuol dire che c’è qualcosa che non va, che tutti si sono resi conto che non ci sono più margini sul piano imprenditoriale per quell’attività commerciale e allora l’unico che non lo capisce è l’usurato che è come un pugile suonato”, ha aggiunto. “Bisogna stare vicino a queste persone che sono ormai nel pallone e fragili dal punto di vista psicologico – ha avvertito Gratteri – per spiegare che l’usura è una strada di non ritorno perché non solo perderà il bene, l’attività commerciale, ma anche la stima della sua famiglia”.
Per il prefetto Giovanna Cagliostro, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, occorre promuovere ulteriori e sempre più efficaci iniziative di informazione sull’utilizzo dei Fondi sia per il sostegno alle vittime dell’usura sia per la prevenzione, in sinergica collaborazione con il mondo associazionistico. Mons. Alberto D’Urso, presidente onorario della Consulta nazionale antiusura, Amedeo Scaramella e Umberto Scarano, rispettivamente presidente onorario presidente in carica della Fondazione antiusura San Giuseppe Moscati di Napoli, hanno ricordato e reso omaggio a padre Massimo Rastrelli, a cui si deve la nascita della prima Fondazione antiusura.
Riprendendo il titolo del convegno, “è tempo di osare” per le Fondazioni antiusura, Giustino Trincia, segretario della Consulta nazionale antiusura, ha evidenziato che questo “significa non accontentarsi per il molto che è stato fatto. Significa stare nel presente per affrontare le nuove sfide che la lotta all’usura ci pone nell’oggi, esercitare il diritto-dovere di dire la verità dal punto di vista dei poveri e degli esclusi”.

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