“Le basi dell’autentico potere sono il servizio e il bene comune, soprattutto verso i più bisognosi. Ed è questo il criterio per costruire una patria piena di speranza e di gioia, imparando a rettificare lungo il cammino, imparando a fare passi e a costruire nuove relazioni con tutti coloro che hanno buona volontà”. Con queste parole di appello a una concertazione nazionale, mons. Carlos Castillo, arcivescovo di Lima e primate del Perù, ha presieduto ieri la celebrazione eucaristica per il Paese, nell’ambito del “mese viola” dedicato al Signore dei Miracoli.
Alla solenne messa per la Nazione, momento centrale di questo mese di celebrazioni, presieduta dall’arcivescovo nel santuario di Las Nazarenas, hanno partecipato le principali autorità: il presidente della Repubblica, Pedro Castillo Terrones; la presidente della Magistratura, Elvia Barrios Alvarado; la presidente del Consiglio dei ministri, Mirtha Vásquez; il sindaco metropolitano di Lima, Jorge Muñoz Wells. Una celebrazione che arriva in un momento molto delicato per la vita del Paese, con il difficile avvio del Governo di sinistra presieduto da Castillo. Nei giorni scorsi, in seguito al rimpasto di Governo, che ha connotato l’Esecutivo in un senso più moderato e riformista, il partito di estrema sinistra che aveva candidato Castillo, Perù Libre, ha preso le distanze dal presidente, aprendo nuovi scenari di incertezza politica.
“La nostra umanità peruviana è duramente colpita – la denuncia di mons. Castillo –. Le tensioni di un tempo di crisi globale. esasperano i nostri animi e ci spingono a credere fortemente nelle nostre idee prefabbricate, nei nostri piccoli e minuscoli interessi di gruppo, nei nostri meschini pregiudizi e costumi, progetti, piani, ambizioni e strategie, ci fanno credere che noi stessi siamo possessori della verità, della soluzione, della luce e della salvezza; peggio ancora, ci spingono ad imporci con trucchi, manipolazioni, intrighi, macchinazioni, menzogne, aggressioni e perfino armi. Tutto ciò contrasta con l’amore del Signore”. Alla luce del Vangelo di ieri, l’arcivescovo ha invece indicato la strada del servizio e del dialogo.