Cammino sinodale: mons. Schillaci (Lamezia Terme), “prendiamoci del tempo per ascoltare e ascoltarci”

“Prendiamoci del tempo per pregare, per ascoltare i poveri, per prenderci cura delle nuove povertà, per ascoltare il grido di coloro che non hanno neppure la forza di gridare. Prendiamoci del tempo per ascoltare la Calabria, in tutte le sue espressioni, in tutte le sue ricchezze e potenzialità. Ascoltiamo e ascoltiamoci per essere più vicini, più ricchi di tenerezza e di compassione. Camminiamo insieme”. È l’esortazione rivolta ieri dal vescovo di Lamezia Terme, mons. Giuseppe Schillaci, nell’omelia che ha pronunciato durante la celebrazione eucaristica con la quale si è dato avvio alla fase diocesana del cammino sinodale.
“A Lamezia Terme desideriamo vivere questo cammino sinodale come un’opportunità”, ha spiegato il presule: “Viviamolo come une grazia, come un momento ecclesiale dove il protagonista vero è lo Spirito Santo”. “Nei prossimi due anni mettiamoci in ascolto, l’invito del vescovo: “Non facciamoci prendere dalle ansie pastorali, ma fermiamoci per ascoltare e ad ascoltarci. Ascoltiamo anzitutto cosa dice lo Spirito alla nostra Chiesa di Lamezia”. Riprendendo le parole di Papa Francesco, mons. Schillaci ha esortato a “non vivere questo Sinodo come se fossimo un Parlamento o come se dovessimo fare un’indagine sulle opinioni. Noi vogliamo semplicemente pensare in termini ecclesiali: questo Sinodo sia un momento di Chiesa”. “Fuggiamo quei rischi che Papa Francesco ha indicato chiaramente a tutti noi: il rischio del formalismo, il pericolo di vivere questo momento di grazia come un evento di facciata lasciandoci sedurre dalla tentazione della forma; il rischio dell’intellettualismo, che riduce il Sinodo a un gruppo di studio astraendoci dalla realtà; il rischio dell’immobilismo, del ‘si è fatto sempre così’ che induce a non avere il coraggio di cambiare”. “Questo Sinodo – l’auspicio del vescovo – sia per la nostra Chiesa di Lamezia un momento di comunione, la sinodalità sia modus vivendi e modus operandi del nostro essere Chiesa. La sinodalità rappresenti il nostro stile di vita, elemento di costitutivo della Chiesa, cifra e respiro del nostro essere credenti”. Mons. Schillaci ha indicato l’impegno: “Vogliamo realizzare concretamente le tre parole chiave di questo Sinodo: vogliamo essere comunità di discepoli che vivono la comunione, partecipano e sono inviati come discepoli missionari”.

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