“Anche noi siamo qui riuniti per invocare il dono dello Spirito Santo, autentico protagonista del cammino sinodale che oggi si apre nella nostra Chiesa e in tutte le Chiese che sono in Italia”. Ha esordito così il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nell’omelia della celebrazione eucaristica per l’apertura diocesana del cammino sinodale, tenutasi ieri pomeriggio nella cattedrale di San Marco.
Presenti in basilica, riferisce il patriarcato, presbiteri e ai fedeli laici convenuti da tutto il territorio, a rappresentare in modo corale e trasversale tutte le realtà ecclesiali veneziane. Presenti anche i rappresentanti delle confessioni cristiane presenti a Venezia ed i rappresentanti dei Comuni afferenti al patriarcato.
A tutti Moraglia ha rivolto un’esortazione: “Apriamo, a livello diocesano, questa prima fase del Sinodo universale e del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, impegnandoci nell’ascolto e nella conversione spirituale e pastorale, correggendo, dove fosse il caso, gli stili di vita e ripensando le attività ecclesiali e quanto non in sintonia con ciò che lo Spirito suggerisce”. Richiamando la vicenda del profeta Giona, il patriarca ha quindi precisato che “a ciascuno di noi e alle nostre comunità” viene chiesto di “porsi in ascolto di Gesù e tra di noi, per essere capaci, attraverso la nostra personale conversione, di una rinnovata missionarietà. Il Sinodo della Chiesa universale ha per tema proprio: ‘Per una Chiesa Sinodale: comunione, partecipazione, missione’”.
“Solo la santità – ha concluso – permette di inscrivere il Signore Gesù nella nostra vita e di allargare l’orizzonte del nostro cuore; è solo attraverso l’ascolto, la narrazione e la conversione – ricordiamo questo trinomio – che siamo invitati a cogliere la grazia che il cammino sinodale offre a ciascuno di noi e a tutte le Chiese che sono in Italia”.