“Per essere pieno di frutti il cammino sinodale deve essere guidato dallo Spirito Santo. La crisi religiosa del nostro tempo consiste soprattutto nella mancanza di una vera e intensa ‘esperienza dello Spirito’”, mentre guidati dallo Spirito “è possibile superare tre tentazioni che possono rallentare o addirittura mortificare il nostro percorso sinodale”. Lo ha detto mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, nell’omelia della solenne concelebrazione eucaristica in cattedrale, che ieri ha dato il via al cammino sinodale diocesano. “La prima tentazione – ha spiegato – consiste nel lasciarci sopraffare dalla stanchezza, provocata dalle molteplici difficoltà che incontriamo nell’azione pastorale”; la seconda, nella quale possiamo incorrere, consiste nel lento, inesorabile e progressivo scivolamento in una deriva di tipo sociologico, annacquando il vino buono del Vangelo”, limitandoci a venire incontro ai bisogni materiali, trascurando quelli spirituali”. Infine la terza tentazione, più insidiosa e pervasiva, consiste, come ha ricordato Papa Francesco nell’esortazione “Gaudete et exultate”, nel “ridurre la fede a pura prassi o a esperienza esoterica”. Di qui l’indicazione del vescovo: “Cercare la volontà di Dio, servirlo con cuore sincero e dare la vita per amore dei nostri fratelli. Il cammino sinodale, vissuto sotto la guida dello Spirito, deve aiutarci ad assumere la forma cristica e mariana della vita cristiana, e modellarsi su Cristo, servo del Signore, e sugli atteggiamenti della Vergine Maria, serva del Signore”.
Concludendo l’omelia il vescovo ha esortato a vivere il percorso ecclesiale “non con l’intento di rinnovare le strutture, ma di educarci a cambiare l’intimo del cuore perché solo un cuore risanato potrà operare il cambiamento del mondo, delle sue strutture e della sua storia”.