“Questa mattina mi ha colpito l’enfasi riservata dalla stampa locale alla notizia di una polemica nata sui social tra alcuni cittadini e l’Amministrazione comunale che ha patrocinato una infiorata realizzata da un’associazione laica che ha scelto il tema religioso della preghiera a ‘Maria che scioglie i nodi’, preghiera molto amata da Papa Francesco, legandola a temi caldi dell’attualità sociale”. Lo afferma il vescovo di Trapani, mons. Pietro Maria Fragelli, in una nota. “Al di là del caso specifico, stupiscono soprattutto il tono e il contenuto di alcune affermazioni che sembrano deragliare dal punto di vista linguistico e semantico: rispettare la “legge 194 sulla tutela sociale della maternità e l’interruzione volontaria della gravidanza’ e contemporaneamente pregare per le donne che vivono con difficoltà il ‘nodo’ della gravidanza e la scelta della vita, sono due realtà in antitesi?”, prosegue il vescovo, secondo cui “non è una questione di ‘steccati’, ma di senso comune: a livello popolare è molto sentito il dramma del grande lago di dolore che non si riesce a prosciugare, di tante donne che ricorrono all’aborto per solitudine, per difficoltà economiche, per una società del benessere che non riconosce a tutti l’uguaglianza degli stessi diritti e ‘scarta’ i soggetti più deboli”. “Proprio qualche settimana fa – prosegue mons. Fragnelli – Papa Francesco ha lanciato un nuovo monito contro la ‘cultura dello scarto’ che riguarda poveri delle periferie geografiche ed esistenziali, anziani, le donne e i bambini a cui viene negato il diritto alla vita, chiedendo un sistema sanitario gratuito in tutti i paesi del mondo”. “E se l’aborto – come ha rilanciato qualche giorno fa un editoriale di Avvenire – da terreno di battaglia diventasse luogo di incontro?”, domanda il vescovo: “Difficile persino immaginarlo, ma ci sono temi endemicamente divisivi che, guardati da un’angolatura mai sperimentata, possono rivelare inattese occasioni di riconoscimento reciproco. Se non si gioca al ribasso”.