“Questo sistema, con la sua logica implacabile del guadagno, sta sfuggendo a ogni controllo umano. È ora di frenare la locomotiva, una locomotiva fuori controllo che ci sta portando verso l’abisso. Siamo ancora in tempo”. Lo ha detto questo pomeriggio Papa Francesco in un lungo videomessaggio in spagnolo in occasione del IV Incontro mondiale dei movimenti popolari. “Ai governi in generale, ai politici di tutti i partiti, voglio chiedere, insieme ai poveri della terra, di rappresentare i propri popoli e di lavorare per il bene comune. Voglio chiedere loro il coraggio di guardare ai propri popoli, di guardare negli occhi la gente, e il coraggio di sapere che il bene di un popolo è molto più di un consenso tra le parti”. Siano insomma “al servizio dei popoli che chiedono terra, casa, lavoro e una vita buona”. “A noi tutti, leader religiosi”, Francesco chiede di “non usare mai il nome di Dio per fomentare guerre o colpi di Stato”, ma di gettare “ponti di amore”.
Con riferimento alal pandemia di Covid-19, il Pontefice ha spiegato che “da una crisi non si esce mai uguali”, o migliori o peggiori. Ma per cogliere un’opportunità di miglioramento occorre “riflettere, discernere e scegliere”, perché “ritornare agli schemi precedenti sarebbe davvero suicida e, se mi consentite di forzare un po’ le parole, ecocida e genocida. Sto forzando!“, ha rimarcato. Per uscirne migliori è “imprescindibile adeguare i nostri modelli socio-economici affinché abbiano un volto umano, perché tanti modelli lo hanno perso”. Modelli che sono diventati “strutture di peccato” che è urgente cambiare.