Giornata mondiale alimentazione: Save the Children, “tra bambini malnutriti è allarme rachitismo. Finanziare piani di risposta umanitaria”

Nei Paesi colpiti dalla crisi climatica sono molti i casi di rachitismo tra i bambini in “emergenza fame”. Colpito, nei casi più gravi, un bambino su due, “con effetti devastanti e danni irreversibili sullo sviluppo fisico e cognitivo” e indebolimento generale che lo rende “più vulnerabili a malattie e infezioni”. Ad affermarlo è Save the Children che oggi, in occasione della Giornata mondiale per l’alimentazione, ha diffuso un rapporto su emergenza fame e crisi climatica, dicendosi “profondamente preoccupata che decenni di progressi” nella lotta a fame e rachitismo “siano vanificati dagli effetti della crisi climatica”.
“Dal Burundi all’Afghanistan, dal Mozambico allo Yemen, stiamo assistendo a milioni di bambini che da troppo tempo soffrono di malnutrizione. Molti di questi paesi sono in emergenza alimentare: le persone sono costrette a mangiare insetti per sopravvivere e a riempirsi lo stomaco con fango e argilla pur di non morire di fame. Dobbiamo agire subito per far fronte alla crisi alimentare e alle sue cause più profonde”, ha affermato Yolande Wright, direttrice Povertà e clima di Save the Children International. “La comunità internazionale – prosegue – deve agire ora per proteggere milioni di bambini dalla malnutrizione e dalla crisi climatica, sia durante la Cop26 sia durante la Nutrition for Growth, un’opportunità fondamentale per donatori e governi per intensificare l’urgente impegno necessario per affrontare questa crisi”. Di qui la richiesta dell’Organizzazione ai governi donatori di “finanziare urgentemente il Piano di risposta umanitaria globale e i numerosi altri piani di risposta umanitaria ancora sottofinanziati, e di sostenere l’aumento dei programmi di protezione sociale e dei servizi per l’infanzia”.

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