“L’Europa ascolti il grido dei poveri e non lasci indietro nessuno”. È l’appello lanciato dai vescovi dell’Unione europea nella Dichiarazione pubblicata oggi dal titolo “Listen to the cry of the Poor in the context of the Covid-19 pandemic and its recovery” (“Ascoltare il grido dei poveri nel contesto della pandemia di Covid-19 e della sua ripresa”). Redatta dalla Commissione Affari sociali della Comece (Commissione degli episcopati dell’Unione europea), la Dichiarazione propone alcune buone pratiche ed una serie di 11 raccomandazioni alle istituzioni dell’Ue per “rafforzare la lotta alla povertà in Europa”. Nel 2019, si legge nel testo, circa 91 milioni di persone erano a rischio di povertà o esclusione sociale nell’Ue, una persona su cinque. I dati del 2020 mostrano che circa il 10% dei lavoratori europei è a rischio di povertà e circa il 5,5% della popolazione dell’Ue ha affrontato gravi difficoltà materiali (Eurostat), mentre quasi 34 milioni di europei non sono in grado di riscaldare le loro case. La crisi del Covid-19 ha ostacolato la lotta contro la povertà. Anche se non si può parlare di una “esplosione” di casi limite, “possiamo vedere chiaramente una moltiplicazione di situazioni di estrema fragilità”, scrivono i vescovi. Coloro che hanno subito maggiormente i contraccolpi economici e sociali della pandemia sono le persone senza fissa dimora, i lavoratori senza uno status legale che non hanno potuto godere degli aiuti dello Stato, le madri single che hanno dovuto prendersi cura dei figli e lavorare allo stesso tempo, le famiglie, gli anziani, le persone con disabilità. Ciò che preoccupa l’episcopato europeo è soprattutto la situazione dei giovani. Il tasso di disoccupazione giovanile dell’Ue è passato dal 15,2% (maggio 2019) al 17,3% (Eurostat, maggio 2021). Molti studenti che vivevano con un lavoro part-time hanno perso tutto il loro reddito. I giovani in cerca del primo inserimento professionale hanno avuto molte difficoltà a trovare lavoro. Nella Dichiarazione i vescovi citano le misure adottate dall’Unione europea per scongiurare “una spirale di recessione economica, disoccupazione e aumento della povertà nel breve periodo”, salutando favorevolmente in particolare lo strumento del “NextGenerationEu”. “La lotta alla povertà deve diventare una delle principali priorità sociali dell’Ue”, si legge nella Dichiarazione. “Come ci ricorda Papa Francesco, siamo tutti membri di un’unica famiglia umana. Occorre pertanto prestare particolare attenzione affinché, all’indomani di questa crisi, sia evitata una ripresa a due velocità”.