“Le strategie sanitarie, volte al perseguimento della giustizia e del bene comune, devono essere economicamente ed eticamente sostenibili”. Lo ha ribadito il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso promosso dalla Società Italiana di Farmaceutica Ospedaliera. “Nel Servizio Sanitario Nazionale italiano, grande spazio occupa l’universalità dell’accesso alle cure, ma il farmacista – anche nelle gerarchie di gestione e amministrazione – non è un mero esecutore”, il monito di Francesco, secondo il quale “i criteri gestionali e finanziari non sono l’unico elemento da prendere in considerazione”. “La cultura dello scarto non deve intaccare la vostra professione”, l’invito del Papa: “E anche su questo bisogna essere sempre vigilanti. Dio nostro Padre ha dato il compito di custodire la terra non ai soldi, ma a noi: agli uomini e alle donne. Noi abbiamo questo compito! Invece uomini e donne vengono sacrificati agli idoli del profitto e del consumo: è la ‘cultura dello scarto’. Questa osservazione, originariamente riferita all’ambiente, vale a maggior ragione per la salute dell’essere umano”. “Lo scarto anche degli anziani”, l’aggiunta a braccio: “dare la metà delle medicine”. “La gestione delle risorse e l’attenzione a non sprecare quanto affidato alle mani di ogni singolo farmacista assumono un significato non solo economico ma etico, anzi umano, molto umano”, ha concluso Francesco, esortando ciascuno dei presenti ad obbedire a questo “protocollo etico”. Infine, un consiglio: “Non dimenticate di mettere nel vostro zaino un piccolo Vangelo, da leggere durante la giornata, prendendo dieci minuti per voi. Voi mi direte: ‘Padre, siamo sempre di corsa…’. Sì, lo so. Per questo vi dico dieci minuti. Ma è necessario: senza l’acqua viva del Vangelo non possiamo camminare; il quotidiano diventa arido e anche il cuore rischia di prosciugarsi. Invece il Vangelo ci disseta. Vi farà bene!”.